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GORIZIA - GUARDIA DI FINANZA: OPERAZIONE “EVIL WEB”, COLPITA LA PIRATERIA AUDIOVISIVA, EDITORIALE E IL SISTEMA DELLE IPTV ILLEGALI

SEQUESTRATI 58 SITI WEB, 150 NUOVI DOMINI. ALIAS E 18 CANALI TELEGRAM CON PIU’ DI 80 MILIONI DI ACCESSI ANNUALI.
Aggiunto il: 23/09/2020
Visualizzazioni: 94

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Gorizia ha dato 

esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo, disposto dal GIP del locale 
Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica, di 58 siti web illegali e 18 canali 
Telegram, che attraverso 80 milioni di accessi annuali rappresentano circa il 90% della 
pirateria audiovisiva ed editoriale in Italia. Tra i siti oggetto del provvedimento vi è quello 
che per analisi di “traffico” e per contenuti divulgati è stato catalogato quale punto di 
riferimento in ambito nazionale per la diffusione di guide, software e metodologie 
informatiche utilizzabili per ottenere (su diverse piattaforme) l’accesso ai contenuti 
multimediali protetti dalle leggi sul diritto d’autore. L’incisività dell’intervento è stata 
determinata da un approccio investigativo innovativo sviluppato in sinergia con l’Autorità 
Giudiziaria isontina che ha visto, per la prima volta in ambito penale in Italia, l’adozione 
nella misura cautelare reale sui cd. “Alias” associati ai domini web di secondo livello. 
Questo innovazione procedurale sta consentendo, giorno per giorno, l’immediata inibizione 
di centinaia di nuovi domini web illecitamente creati nell’intento di aggirare l’originario 
provvedimento dell’Autorità Giudiziaria. Inoltre, sono state attivate le procedure di 
collaborazione giudiziaria internazionale - tutt’ora in fase di svolgimento - per poter 
sequestrare i server da cui vengono divulgati i contenuti multimediali in violazione del diritto 
d’autore. 
Le indagini, scaturite dagli approfondimenti svolti nei confronti di un soggetto, celato sotto 
il nickname di Diabolik, sono partite dal Friuli V.G. e si sono estese anche in Puglia, in 
Emilia Romagna e all’estero (Germania, Olanda e Stati Uniti). 
L’attenzione si è focalizzata sia sul mondo della pirateria audiovisiva ed editoriale, sia sul 
sistema illegale delle cosiddette IPTV, permettendo di individuare e deferire alla 
competente Autorità Giudiziaria quattro esperti informatici operanti nel web dietro 
nickname di fantasia (Diabolik, Doc, Spongebob e Webflix) divenuti nel tempo veri e propri 
oracoli della rete dediti alla diffusione - anche con l’ausilio di servizi di messaggistica 
istantanea e broadcasting - di innumerevoli contenuti multimediali illegali (film di prima 
visione, prodotti audiovisivi appannaggio delle payTV, eventi sportivi di ogni genere, cartoni, pornografia, software, giornali, riviste, manuali, ecc.). Inoltre, relativamente alle 
IPTV illegali, sono in corso attività volte all’identificazione di circa un migliaio di abbonati al 
cd. “pezzotto” - anche dall’estero -, i quali verranno segnalati alla A.G. per la violazione 
dell’art. 171-octies della legge sul diritto d’autore, con pene previste fino a 3 anni di 
reclusione e oltre 25.000 euro di multa; gli stessi clienti, potranno incorrere altresì nel reato 
di ricettazione punito dall’art. 648 del Codice penale.
Il fenomeno della pirateria audiovisiva, oltre a determinare una distorsione del mercato e 
ridurre l’attrattività degli investimenti nel settore, ha riflessi negativi in ambito 
occupazionale, poiché direttamente responsabile della sottrazione di opportunità di lavoro, 
argomento oggetto di recente approfondimento da parte di autorevoli studi, (quali ad 
esempio l’indagine FAPAV/Ipsos), secondo cui l’impatto negativo in termini di P.I.L. è pari 
a circa 500 milioni di euro ed il danno/rischio in termini di posti di lavoro è di circa 6000 
unità, con un danno per l’economia italiana che sfiora invece il miliardo e cento milioni di 
euro.

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