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MONFALCONE - Guaina in amianto lungo il tetto stabilimento di via Bagni ex Eaton. Maccarini: istituzioni ascoltino i 165 ex dipendenti

Aggiunto il: 06/11/2020
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Le istituzioni locali e quelle di controllo sulla salute nei posti di lavoro, ascoltino la richiesta dei 165 ex dipendenti di Eaton, che a seguito del ritrovamento di una guaina d’amianto lungo il tetto dello stabilimento di via Bagni, ora di proprietà del Gruppo SBE Valvit, hanno fatto appello agli organi preposti sul territorio perché sia fatta luce sul materiale ritrovato e il suo possibile impatto nei confronti della salute di chi per decenni, del tutto ignaro, ha lavorato nella sottostante officina e uffici.

Eaton oggi per bocca del suo legale rappresentante in Italia, cerca di defilarsi dalle sue responsabilità storiche rimandando alla nuova proprietà ogni necessario chiarimento, questo atteggiamento va respinto con fermezza.

Ancora una volta la multinazionale statunitense si arroga il diritto di trattare con sufficienza e scarso rispetto le persone e le istituzioni cittadine che le rappresentano, esattamente come ha fatto quando nel 2018 ha improvvisamente deciso di chiudere e delocalizzare lo stabilimento di via Bagni, un sito produttivo, che aveva retto pur con una primo importante ridimensionamento del personale, la crisi del settore automobilistico del decennio precedente, per spostare la produzione in Polonia, lasciando senza lavoro oltre 160 persone, delle quali in moltissime risultano ancora disoccupate.

Eaton, con la protervia che le è consona, intende lavarsi le mani e tirare dritto come nulla fosse, affinché ciò non accada, auspico che chi di competenza faccia ogni passo necessario al fine fare chiarezza e dare risposta all’appello delle lavoratrici e dei lavoratori che fino all’ultimo hanno adempiuto al loro dovere e ancora oggi dimostrano compattezza e spirito civico.

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