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MONFALCONE - Lavoro in Fincantieri: intesa per elaborare un piano che pone come obiettivo pur non citandolo apertamente in "Prima lavoro agli italiani

Aggiunto il: 14/09/2023
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La costituzione di un tavolo permanente coordinato dal vice-ministro Vannia Gava fra Comune di Monfalcone, Governo e Fincantieri per portare avanti quello che si configura come un vero e proprio “piano-Monfalcone” con la volontà di intervenire sulla riqualificazione della forza lavoro del cantiere che implica una revisione dei subappalti e un programma di formazione e di incentivazione per l’assunzione di manodopera locale, nonché sulle norme sui ricongiungimenti e il controllo delle presenze temporanee.  E’ questo uno dei risultati più importanti dell’incontro che si è svolto a Roma fra il sindaco Anna Maria Cisint, il vice sindaco Antonio Garritani, i rappresentanti dei Ministeri dell’Interno, del Lavoro e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e i vertici di Fincantieri, che apre una nuova fase di trattative nell’obiettivo di attuare un diverso modello produttivo rispetto a quello creato a inizio degli anni Duemila che ha provocato l’arrivo massiccio di immigrati con tutte le relative ricadute sociali negative. 

“Una riunione importante tra governo, Società e Amministrazione di Monfalcone - commenta il vice-ministro Gava - con tante proposte messe sul tavolo per trovare una sintesi tra mondo del lavoro e della produzione, che va salvaguardata perché ha un impatto importante nel nostro Paese, ma anche a tutela del comune di Monfalcone che si trova a farsi carico di diverse problematiche legate all’aumento dei residenti di paesi stranieri, con criticità legate spesso alla mancata integrazione. Questo sarà un tavolo  strutturale per la verifica puntuale delle azioni che si metteranno a regime. Ringrazio tutti per la disponibilità e in particolar modo il Sindaco Cisint per la costanza e caparbietà nell'affrontare questo tema tanto complesso.” 

“E’ la prima volta - sottolinea il sindaco Cisint - che si realizza un confronto congiunto ai massimi livelli che vede coinvolta l’Amministrazione comunale, il Governo nei dicasteri più direttamente interessati e la Società Fincantieri e nel quale si assumono decisioni destinate a influenzare progressivamente l’assetto dei fabbisogni di manodopera dello stabilimento monfalconese. C’è una stretta correlazione fra il sistema di produzione dell’azienda e le ricadute nei confronti della nostra città, che ha pagato un prezzo pesante da tutti i punti di vista, compreso quello del mercato del lavoro locale, per l’indiscriminata presenza di stranieri che rifiutano spesso ogni processo di integrazione. Ed è la prima volta che le richieste che abbiamo posto in questo senso sono state comprese e recepite appieno dagli interlocutori, che hanno assunto l’impegno di affrontarle nelle relative sedi decisionali, politiche, legislative e operative, sia nell’ambito del piano industriale di Fincantieri, sia nell’ambito dei provvedimenti normativi. Per quanto ci riguarda, si apre un percorso decisivo per le sorti di Monfalcone: saremo determinati nel verificare passo a passo e quotidianamente le scelte che ne conseguiranno”. Il tavolo di lavoro da riunirsi periodicamente sarà lo strumento di verifica e sarà coordinato dal vice-ministro Vannia Gava in quanto esponente del Friuli Venezia Giulia all’interno del Governo,  che in questi mesi e in questa vicenda è stata costantemente in contatto con l’Amministrazione comunale". 

I punti fermi del percorso concordato nell’incontro sono quelli rappresentati in riunione dal sindaco Anna Maria Cisint: “Monfalcone è il maggior stabilimento della Società, ma negli ultimi vent’anni è stato caratterizzato da una delocalizzazione all’incontrario, con una vera e propria invasione di immigrati musulmani che hanno creato gravi problemi sociali e che rischiano di snaturare la realtà cittadina. Monfalcone non ha più la sostenibilità urbana e sociale per perpetuare questo modello, che include anche il problema della crescita smisurata dei ricongiungimenti familiari senza avere sufficienti condizioni di reddito e di stabilità nel lavoro, con conseguente impoverimento della città e delle casse comunali. Non si possono più tollerare altri arrivi del genere. Questa condizione è stata condivisa dagli interlocutori sia per quanto riguarda il radicale contenimento di questi flussi, sia per le disposizioni che saranno emanate per obbligare la denuncia delle cancellazioni delle presenze temporanee, sia per promuovere una nuova norma sui ricongiungimenti”.

“Sotto il profilo del lavoro - sottolinea ancora il sindaco Cisint - i vertici di Fincantieri hanno assicurato la volontà di confrontarsi rapidamente con il sindacato per dar corso all’impegno assunto proprio a Monfalcone dall’Ad Folgiero per una riqualificazione complessiva della risorsa lavoro. Ciò significa l’avvio di procedure di formazione per qualifiche trasversali e polifunzionali ai bisogni, l’utilizzo della banca-dati messa a disposizione dal Ministero del Lavoro e l’impiego delle incentivazioni esistenti per l’assunzione di disoccupati e di personale delle aziende in crisi, ma anche per gli aspetti logistici, come le locazioni degli alloggi. Ma per realizzare il ricambio, frutto di queste riqualificazione, si deve incidere sugli stipendi, che devono essere competitivi, e sul sistema dei subappalti, dove si concentrano le forme di sfruttamento salariale e contrattuale, che vanno ridotti. Questa è la sfida essenziale del cambiamento da portare avanti nel nostro stabilimento. Del resto, valorizzare le professionalità, dar corso a un piano di riqualificazione e invertire l’attuale sistema di forza lavoro generica e malpagata è interesse stesso della Società chiamata a realizzare navi di eccellenza da tutti i punti di vista. Sono molto soddisfatta della svolta che si è determinata nelle relazioni congiunte con Governo - per le quali ringrazio il vice-ministro Gava - e Fincantieri perché ha registrato la volontà di tutti di procedere per perseguire questi obiettivi e sono ottimista sulla volontà di raggiungere i conseguenti risultati”.

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