"Oggi alle ore 18 nella sede dell’Associazione culturale/politica dei Progressisti (ex bar Carso in Corso – Corso del Popolo) lo scrivente terrà una comunicazione su: “Corretta informazione sulla questione migratoria con riferimento al ‘caso Monfalcone’ – Indirizzo politico sulla base di sei Tesi – la LR 9/23 (cenni) – Cenni sul rilancio in zona del Progetto denominato ‘Patto nazionale per un Islam italiano’ (Governo Gentiloni/Minniti)”, cioè il primo e unico momento in cui la “Politica” ha abbozzato su scala nazionale una politica migratoria adeguata e coerente. Seguirà un mailing contenente le tematiche che saranno riassunte durante la comunicazione. Lo scrivente è convinto che il Centrosinistra, se vuole tornare protagonista in città o quanto meno recuperare un minimo di credibilità, deve rimuovere due metaforici “macigni”: a) quello della transazione amianto (e durante l’assemblea aperta di lunedì in Aula consigliare siamo arrivati a buon punto), b) una tematica migratoria non adeguatamente affrontata e sulla quale la Destra ha propalato colossali mistificazioni che hanno dilagato negli ultimi 10-15 anni, che l’hanno portata a stravincere tutte le ultime elezioni dal 2016 in poi e che ora hanno assunto toni politicamente estremisti.
La Tesi che lo scrivente vuole sostenere è la seguente: Il Centrodestra, in un ottica prettamente neoliberista e con l’assenso passivo di un Centrosinistra in piena crisi di identità, ha affidato al libero mercato la gestione dei flussi migratori regolari richiesti dall’economia e dal mondo produttivo. Il caso Monfalcone è emblematico e di scuola su scala nazionale ed i risultati sotto il profilo socio-politico sono eclatanti ed inconfutabili: in particolare dall’originario Centrodestra neoliberista si è generata una Destra estremista, il Centrosinistra a sua volta in città è stato ridotto all’irrilevanza. Le necessarie conclusioni: Al pari della Sanità, dell’Istruzione, dei Trasporti, dell’Ordine pubblico, anche i flussi migratori o più in generale la “questione migratoria” (QM) deve essere ricondotta in toto alla “mano pubblica” in un’ottica opposta a quella fin qui dominante (cioè quella neoliberista), ovvero in un’ottica neokeynesiana laddove appunto la “mano pubblica” interviene nell’Economico (quando e dove serve) e nel Sociale (sempre). Affermazione scontata? Neanche per idea, visto quello che è successo negli ultimi 20 anni (con una particolare accelerazione dal 2017/19) proprio qui a Monfalcone nell’assenza conclamata della “politica”, di serie analisi e di proposte operative."
Fabio DelBello
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