"Non è la prima volta che il segretario della Lega lancia accuse infondate, ricordiamo bene quando, evidentemente mal informato, accusò ingiustamente La Sinistra di fare manifestazioni senza permessi, pur di gettare fango su chi critica democraticamente l'operato dell'amministrazione e anche questa volta sembra più animato dall' ideologia che mosso dai fatti. Oggi, invece di preoccuparsi di fare rispettare quanto indicato dal Consiglio di Stato, cioè promuovere un incontro vero e proprio tra le parti in causa, svolto in un atteggiamento di reciproco riconoscimento, preferisce il solito ritornello leghista che ormai ha stancato la città. La parte giusta, come hanno ben indicato le sentenze, è quella della Costituzione. Il segretario della Lega infatti sembra non ricordare che in ogni sentenza, fino ad ora, i giudici hanno sottolineato la necessità, da parte dell'istituzione in cui anche lui siede, di contemperare il diritto di culto con le necessità di tipo amministrativo. Questo è lo spirito per cui l'amministrazione è chiamata ad individuare spazi dignitosi, perché tanta parte dei suoi cittadini possano ottemperare a quello che è un diritto fondamentale. Da parte nostra ci siamo limitati ad invitare l'amministrazione a procedere in tal senso, con generosità, senza pregiudizi né ritrosie. Proprio così, senza pregiudizi, senza stereotipi. Evidentemente, visti i toni della risposta, una richiesta eccessiva. La Lega invece, con questo atteggiamento furente e ideologico, che permea dichiarazioni, interviste e persino libricini, non solo ha spaccato la città anche nei momenti di festa cittadina, ma la ha trasformata in un campo di lotta per reporter d'assalto, capaci persino di denigrare un parroco che invece ha dato a tutti una lezione di convivenza, a cui dovrebbe andare il plauso e la solidarietà delle Istituzioni. L'amministrazione cittadina ha già speso oltre 60 mila euro, soldi che sarebbero potuti andare ai cittadini in difficoltà e che invece sono usati per costose consulenze su un unico argomento: gli stranieri. Non è la prima volta che succede. A Bearzi ricordiamo che, quando il suo partito ha cercato di limitare l'accesso agli stranieri ai bandi per l'ATER o per il taglio degli affitti, anche all'epoca vi fu una lunga battaglia legale. Anche all'epoca il suo partito era furente e convinto di poter, a colpi di maggioranza, imporre quella che, nelle aule ed in ogni grado di giudizio, si rivelò una cosa "illegale" i cui costi sono ricaduti ancora una volta sui cittadini. Oggi come allora eravamo seduti da parti diverse della Storia, ed in quel caso noi stavamo dalla parte dell'uguaglianza dei cittadini e della Costituzione. Prima di accusarci di stare oggi e sempre dalla parte sbagliata, rifletta su dove sedeva lui all'epoca."
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