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È iniziato il tanto atteso restauro della Fontana Bussi di Frosinone, un’opera storica che si appresta a ritrovare il suo antico splendore. L’amministrazione comunale ha annunciato oggi l’avvio delle opere di cantierizzazione. “L’obiettivo, portando a compimento l’iter iniziato dalla amministrazione Ottaviani – ha dichiarato il Sindaco Riccardo Mastrangeli -, è preservare il monumento dall’alterazione dovuta da fattori naturali e quindi giungere a una necessaria restituzione di Fontana Bussi alla socialità della città, quale memoria da custodire e da utilizzare come luogo di visita e sosta, all’interno di un’area più ampia di valorizzazione naturalistica e archeologica inserita anche all’interno della Strategia territoriale”. L’intervento, ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Retrosi, prevede una spesa complessiva di 146.479,48 euro e comprende la riqualificazione dell’area di sedime del monumento, il restauro conservativo della fontana e il recupero della funzionalità della stessa fontana. Lavori a cui si è interessato anche il consigliere Sergio Verrelli. In particolare, è prevista la rimozione delle superfetazioni esistenti, con le operazioni di pulizia e rifunzionalizzazione idraulica del monumento, al fine di rivalutare l’area circostante e renderla più accessibile. L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione è, quindi, il recupero dell’area e del monumento in essa inserito, attraverso non solo il restauro e la riattivazione del sistema idraulico, ma anche attraverso la valorizzazione del carattere sociale di Fontana Bussi quale testimonianza delle antiche origini della città e della rilevanza del territorio già in epoca romana. Il restauro del monumento sarà inoltre arricchito con la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione per la fruizione della struttura architettonica e dell’area verde circostante.
La Fontana Bussi è stata fatta costruire nel 1774 da Giovanni Battista Bussi de Pretis, governatore della città di Frosinone all’epoca. Si hanno però notizie di un antico fontanile, risalente probabilmente all’epoca di Caio Mario, tra il 104 ed il 101 a.C. Le prove dell’esistenza di una fontana precedente si hanno grazie al ritrovamento, durante i lavori di sistemazione della fontana e dell’area circostante, realizzati nel 1989, di un cippo lapideo che riporta un’iscrizione volutamente cancellata a colpi di scalpello. La presenza del cippo, la cui iscrizione databile agli inizi del I sec. a.C. sembrerebbe ricordare la realizzazione di un’opera pubblica, conferma l’ipotesi di tracciato della via Latina che proprio in questo punto doveva attraversare il fiume Cosa.
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