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BOLOGNA - Larghetti (AVS): "Verificare la situazione di educatrici ed educatori che si sono visti invalidare la laurea"

Presentata un'interrogazione sul caso degli operatori dei servizi per l'infanzia immatricolati negli anni accademici 2017-2018 e 2018-2019.
Aggiunto il: 11/07/2025
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Verificare l'effettiva situazione delle educatrici e degli educatori dei servizi per l'infanzia che si sono immatricolati negli anni accademici 2017-2018 e 2018-2019 all'università, coinvolti nell’invalidamento del titolo di laurea in Scienze dell’educazione. È l'oggetto di un'interrogazione con la quale Simona Larghetti (Alleanza Verdi Sinistra) chiede alla Regione se "ha individuato, nell’ambito delle proprie competenze, un percorso amministrativo che consenta alle educatrici e agli educatori coinvolti di poter continuare a lavorare serenamente nei servizi per l’infanzia, in attesa di un'eventuale sanatoria nazionale". "Una comunicazione arrivata agli educatori e alle educatrici dall’Università di Modena e Reggio Emilia, di invalidità del titolo di studio -ha chiarito Larghetti- ha causato forti preoccupazioni per le gravi ricadute lavorative e personali quali il rischio di interruzione dei rapporti di lavoro per chi già lavora con contratti a tempo determinato o indeterminato nei servizi educativi e l’obbligo di iscrizione a nuovo anno universitario per acquisire 55 crediti formativi aggiuntivi, con nuova tesi di laurea e pagamento di ulteriori 500 euro, per aver garantita la possibilità di partecipazione a bandi". "Vista l’urgenza e l’imminente rischio di tenuta dei servizi educativi direttamente coinvolti -ha aggiunto la consigliera- Adl Cobas, che insieme al Comitato difesa professionale educatrici educatori ha annunciato un percorso di mobilitazione, ha chiesto a Comuni e Regione un intervento immediato che consenta alle educatrici e agli educatori coinvolti di poter mantenere il proprio posto di lavoro all’interno di cooperative e amministrazioni che gestiscono direttamente i servizi delle scuole e nidi d’infanzia e di poter accedere regolarmente ai bandi per nidi e scuole d’infanzia tramite una deroga transitoria". Da qui l'atto ispettivo per sapere se "la Regione ha aperto un contatto con il Ministero competente allo scopo di sanare tale grave situazione e se ha incontrato o abbia intenzione di incontrare le lavoratrici e i lavoratori coinvolti".

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