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Le epatiti croniche virali hanno costituito per anni un problema sanitario rilevante a livello globale. La scoperta tardiva dei virus (1965 per HBV, 1989 per HCV e 1977 per HDV) ne ha favorito la diffusione nella popolazione generale, mentre l’assenza di terapie specifiche ha per lungo tempo condizionato la progressione di molte forme di epatite cronica a cirrosi, il principale fattore di rischio di insufficienza epatica (ESLD; End-Stage Liver Disease), carcinoma epatocellulare (HCC; Hepatocellular Carcinoma) e mortalità fegato-correlata.
Per quanto riguarda HCV, per il quale non esiste un vaccino, i farmaci ad azione antivirale diretta (DAA; Direct-Acting Antivirals) sono in grado di guarire oltre il 98% dei pazienti. La terapia antivirale rappresenta dunque l’unico strumento in grado di ridurre la morbidità e la mortalità e di contrastare la diffusione dell’infezione insieme alle misure per la riduzione del danno, ovvero tutte le politiche necessarie a minimizzare l’impatto negativo sulla salute derivato da infezione da HCV trasmesso per via parenterale. La terapia con DAA è molto ben tollerata e dura 2 o 3 mesi. Per quanto riguarda, invece, l’epatite B, la vaccinazione anti-HBV – disponibile dal 1981 e resa obbligatoria in Italia dalle legge 165/1991 a partire dal 1992 per tutti i nati dal 1980 - ha avuto un ruolo di primo piano nella riduzione dell’incidenza di nuove infezioni B e, di conseguenza, anche nella diffusione dell’epatopatia HDV-correlata. Dal punto di vista terapeutico, lo sviluppo degli analoghi nucleos(t)idici (NUC), in grado di bloccare la replicazione virale, HBV ha permesso di ridurre la mortalità associata all’epatopatia cronica. Importante segnalare
1990 | 2000 | 2010 | 2020 | 2023 | |
Epatite B | 5 | 2 | 0.9 | 0.21 | 0.29 |
Epatite C | 2 | 0.7 | 0.2 | 0.04 | 0.1 |
Le più comuni modalità di trasmissione sono:
In occasione della Giornata mondiale dell’epatite, istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che si celebra annualmente il 28 luglio. La Struttura Complessa Clinica Patologie del Fegato offre, alla popolazione la possibilità di prenotare:
L'obiettivo principale è sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione, la diagnosi precoce e trattamento delle infezioni causa di epatite, nonché di altre forme acute di epatite che possono cronicizzare fino a causare gravi malattie del fegato.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di ASUGI, Università di Trieste, l’Associazione Medica Triestina, OPI di Trieste (Ordine delle Professioni Infermieristiche), nonché le più importanti società scientifiche gastroenterologiche ed epatologiche Italiane ASIF, Fismad, SIGE, la LILT per il possibile ruolo oncogenico, le associazioni pazienti: EpaC, AMAF. Saraà presente anche la FIF che con i loro operatori supporterà la nostra Struttura nelle informazioni ed educazione sanitaria sulle malattie di fegato
Le prenotazioni possono essere effettuate chiamando il numero 040/3992953 il martedì e il venerdì dalle ore 11.00 alle ore 12.00. Gli operatori risponderanno al telefono compatibilmente con le contingenti attività della struttura.
Le richieste saranno accolte fino ad esaurimento posti.
L’esito dell’esame capillare e del fibroscan verrà comunicato, contestualmente, alle persone interessate dal personale della Struttura Complessa Clinica Patologie del Fegato.
L’esito del prelievo ematico sarà visibile in SESAMO e comunicato alle persone interessate telefonicamente dal personale della S.C. Clinica patologie del Fegato.
In FVG è attivo lo screening HCV per fascia di età (nati tra il 1969 e il 1989); l’interessato può richiedere direttamente ai centri di prenotazione l’appuntamento per effettuare lo screening sierologico, anche in occasione di altri prelievi ematochimici.
SSD Comunicazione, URP, Relazioni esterne, Ufficio stampa/ss
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