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Prosegue l’impegno della Regione Emilia-Romagna per fronteggiare la grande frana di Ca’ di Sotto, a San Benedetto Val di Sambro, riattivatasi nell’autunno 2024 dopo trent’anni di inattività. Sono già stati avviati interventi urgenti per oltre 3 milioni di euro, finanziati con fondi regionali e nazionali, mentre a breve prenderà avvio una nuova campagna di sondaggi per prevedere gli scenari futuri. Il punto è stato fatto ieri con un sopralluogo del presidente della Regione, Michele de Pascale, insieme al commissario straordinario alla ricostruzione, Fabrizio Curcio, alla sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, al sindaco Alessandro Santoni, ai rappresentanti della Città metropolitana e del Comune di Monzuno. «Siamo voluti tornare sul posto per ribadire l’impegno costante della Regione. Qui è in corso un lavoro importantissimo, in sinergia con il Comune e l’Agenzia regionale: questa frana è una delle situazioni più complesse di dissesto idrogeologico e vogliamo affrontarla anche con accordi di ricerca con Università di Bologna e Fondazione Del Monte», ha detto de Pascale. Curcio ha sottolineato come la struttura commissariale stia chiudendo le opere urgenti del 2023 e lavorando, insieme alla Regione, alla programmazione delle risorse per gli eventi del 2024: «Parliamo di interventi di mitigazione del rischio e anche di delocalizzazione, tema molto sentito dai cittadini». Il sindaco Santoni ha rimarcato il valore della collaborazione istituzionale: «Grazie al sostegno della Fondazione Del Monte e all’Università potremo avviare studi per individuare l’assetto più sicuro e stabile del territorio». Gli interventi già avviati riguardano la messa in sicurezza del canale sfioratore dell’invaso e la regimazione delle acque nella parte alta della frana, mentre per il medio-lungo periodo è previsto un piano da 1,45 milioni di euro per la stabilizzazione dell’alveo del torrente Sambro e la messa in sicurezza del canale di sfioro. L’area è monitorata h24 dall’Università di Bologna con sistemi avanzati. Il nuovo programma di sondaggi e indagini, affidato all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale in collaborazione con Università e Unione dei Comuni, servirà a valutare lo stato della frana e possibili soluzioni di miglioramento. «Un percorso – ha concluso de Pascale – che vuole coniugare sicurezza, prevenzione e innovazione scientifica».
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