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«Dobbiamo essere grati agli informatici dell’azienda trevigiana Yarix, specializzata in cybersecurity, per aver individuato e segnalato alla Polizia Postale del Veneto una piattaforma che raccoglie e vende video rubati da oltre 2mila telecamere hackerate in tutto il mondo». Lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e segretario della Sesta commissione consiliare Tommaso Razzolini. Secondo quanto emerso, circa 150 filmati proverrebbero dall’Italia, frutto di intrusioni che hanno colpito dispositivi installati non solo nelle abitazioni private ma anche in luoghi di lavoro come studi medici e centri benessere. «Siamo di fronte a un fenomeno che desta forte preoccupazione – sottolinea Razzolini –. Non parliamo solo di violazioni della privacy, ma di una nuova formula di cybercrimine che ci obbliga a riflettere sul rapporto tra sicurezza e tecnologia: avere una telecamera a casa o in ufficio non basta, servono strumenti di protezione e competenze avanzate». Il consigliere evidenzia come la scoperta di Yarix dimostri l’importanza della collaborazione con le forze dell’ordine, ma richiami anche la necessità di un impegno più ampio. «I cittadini e i lavoratori – conclude Razzolini – devono poter vivere e operare in un ambiente realmente sicuro. Per questo è indispensabile un’azione congiunta tra istituzioni, forze di polizia e imprese specializzate, affinché la tecnologia rimanga un alleato e non si trasformi in una minaccia».
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