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BOLOGNA - Rapporto Montagne 2025: In Emilia-Romagna crescono i residenti in Appennino

Aggiunto il: 08/09/2025
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Giunto alla quarta edizione, il “Rapporto Montagne Italia 2025” costituisce un'analisi dettagliata delle condizioni e delle opportunità delle aree montane italiane; mette in evidenza il ruolo delle
iniziative di innovazione e nate ‘dal basso’ per affrontare la crisi climatica e promuovere lo sviluppo sostenibile. Tra le esperienze virtuose raccontate nel volume, rientrano le Comunità energetiche rinnovabili, che
promuovono la produzione e l’autoconsumo locale di energia pulita; le Green Community, che aggregano territori montani in progetti di sviluppo sostenibile e le Cooperative di comunità, che presidiano e gestiscono servizi essenziali come scuole, farmacie, trasporti locali. L’Emilia-Romagna conta 121 Comuni montani, pari al 36% dei Comuni della Regione e occupano il
35% della superficie complessiva. Lì vive il 7% della popolazione con densità abitativa media di 40 abitanti per chilometro quadrato. Un’eccezione rilevante è il “corridoio metropolitano” Bologna-Firenze, dove il livello delle
infrastrutture attribuisce alla montagna condizioni particolare favore e dove quindi si registrano i picchi di densità abitativa (80-120 ab/km2). Covid e guerre hanno riattivato un flusso migratorio di popolazione italiana verso
la montagna: tra 2019 e 2023, 100mila persone hanno deciso di trasferirsi sulle Alpi o in Appennino. Gli italiani (64mila) sono nettamente più numerosi rispetto agli stranieri (36mila). Un fenomeno che si conferma anche in Emilia-Romagna, dove il saldo migratorio nel periodo 2019- 2023 cresce notevolmente - da 8,23 a 46,7 per mille – e interessa tutte le province. Al vertice della classifica, tra i territori più attrattivi si collocano Terre dei Castelli, nel modenese (+78,86 per mille), che conquista il primato regionale; Alta Val Nure nel piacentino (65,29); l’Appenino bolognese (58,43) e la Val Trebbia e Val Luretta (54,98). Dopo la soppressione delle Comunità Montane nei primi anni Duemila, il legislatore ha indicato la strada delle Unioni di comuni montani. Oggi in Italia si contano 443 Unioni composte complessivamente da 2.670 Comuni: 293 sono Montane (66%) composte da 1.761 comuni. Si tratta di un’architettura istituzionale più diffusa nel Nord Italia, con l’Emilia-Romagna che
spicca su scala nazionale con 21 Unioni di comuni montane, a cui appartengono 81 comuni (25% del totale regionale). Il tasso di occupazione in montagna è del 38,5%, rispetto al dato nazionale del 45%: fortissime le disuguaglianze tra Nord e Sud. Nell’appennino emiliano-romagnolo si presentano tassi
di occupazioni elevati: in media del 40%, con punte tra 38 e 43%. A fronte di un dato di occupazione femminile nazionale del 34,6%, nella nostra regione si raggiunge il 39,7% (+5,1%). Tra i territori più performanti in quanto a densità del tessuto imprenditoriale si conta il “corridoio” Bologna-Firenze, che si pone in relazione diretta con i capoluoghi metropolitani. La montagna emiliano-romagnola è inoltre seconda, su scala nazionale, per densità di imprese ogni
100 abitanti: 10,82, subito dietro le Marche (10,95)

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