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MONFALCONE - Aperta la scuola Sauro: Dopo l'open day di aprile, che era nei fatti un inaugurazione, si è passati al taglio del nastro di sabato scorso
La Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste ha concluso un’importante indagine su una società con sede a Palermo, operante in subappalto nel settore della cantieristica navale in Friuli Venezia Giulia. L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, ha portato al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per circa 500mila euro e alla denuncia dell’amministratore unico per bancarotta fraudolenta patrimoniale e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Gli accertamenti hanno rivelato un passivo superiore a 8 milioni di euro, accumulato a seguito di anni di bilanci falsificati e distrazione di fondi societari. Le somme, invece di essere destinate all’attività d’impresa, venivano trasferite su conti personali o familiari e utilizzate per spese private, tra cui viaggi, concerti, gioielli, orologi e soggiorni di lusso. Nel frattempo, i creditori, i fornitori e soprattutto i dipendenti – molti trasferisti da altre regioni – restavano senza retribuzione. Le perquisizioni condotte a Trieste, con il supporto dei finanzieri del Gruppo di Palermo, hanno permesso di acquisire nuove prove e di individuare beni aggredibili riconducibili all’imprenditore, sottoposti a sequestro. L’operazione conferma l’impegno costante della Guardia di Finanza di Trieste nel contrasto alle violazioni in materia fallimentare e tributaria, in stretta collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, a tutela della legalità e del corretto funzionamento del mercato. Si ricorda che, secondo il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità penale dell’indagato sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.
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