TRIESTE - “Touch”: scienza e arte del tatto in mostra


MONFALCONE - Buone notizie: sono terminati dopo 60 giorni esatti i lavori in corso del Popolo per il Portale de "La via dell'arte".

“Non può che destare seria preoccupazione la rapida successione di avvenimenti seguiti alla presentazione, da parte del consigliere DEM Moretti e di altri cinque firmatari, di un esposto indirizzato alla Prefettura di Gorizia, alla Procura generale della Corte d’Appello di Trieste e alla Regione (Autonomie locali).
L’obiettivo dell’esposto era chiarire la posizione e le effettive competenze dell’ex sindaca e assessore Cisint, oggi
consigliera comunale con deleghe.
Al di là delle reazioni dell’interessata, che ha parlato di diffamazione, minacce, illazioni infondate, attacchi personali e
tentativi di intimidazione, va ricordato che l’esposto rappresenta una legittima iniziativa di verifica istituzionale.
L’opposizione ha infatti il dovere di controllare che i poteri siano esercitati nei limiti previsti dalla legge, e lo fa
chiedendo pareri agli organi competenti dello Stato, senza alcuna finalità personale. Ciò che suscita maggiore allarme è però l’intervento della Regione, guidata dallo stesso partito della consigliera interessata, la Lega. Pochi giorni dopo la presentazione dell’esposto, l’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, ha
inviato una lettera alla Prefettura invitandola a desistere dalla gestione del caso per “evitare che gli uffici perdano
tempo su tematiche che sono di altrui giurisdizione”. Nella stessa comunicazione Roberti ha dichiarato che la questione sarebbe stata gestita direttamente dal suo assessorato, competente in materia di ordinamento degli enti locali. La Prefettura, pur riconoscendo formalmente la competenza della Regione e affermando di non voler esercitare indebite interferenze, ha risposto con correttezza che avrebbe comunque portato avanti l’iter come “atto dovuto” nei confronti degli esponenti, avendo già trasmesso la richiesta di chiarimenti al Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali. Appare inquietante la disinvoltura con cui la Regione ha tentato di bloccare un’istruttoria. Sarebbe stato naturale, invece, accogliere con favore una collaborazione tra istituzioni, così da giungere a una definizione il più possibile trasparente e incontestabile della vicenda. Preoccupa, inoltre, l’idea che questioni di natura istituzionale possano essere ricondotte a una gestione interna di partito, escludendo organismi terzi e imparziali. In un caso come questo, in cui “inquisitore” e “inquisito” appartengono alla stessa formazione politica, il rischio di
conflitto di interessi e di parzialità è evidente. L’episodio mette in luce, in maniera allarmante, una concezione proprietaria e poco democratica delle istituzioni, che certa politica oggi dominante a vari livelli, locale e nazionale, sembra voler imporre”.
Progressisti per Monfalcone
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