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La recente posizione espressa da artigiani, commercianti e piccole imprese del Monfalconese a sostegno della mozione approvata dal Consiglio comunale di Monfalcone rappresenta «un ulteriore segnale della necessità di risolvere le problematiche della città». A sottolinearlo è Diego Moretti, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. Secondo Moretti, la questione legata a Fincantieri «vede ovviamente al centro la responsabilità» del gruppo industriale, ma chiama direttamente in causa anche le istituzioni. «Deve però riguardare allo stesso modo le istituzioni, Regione e Governo, che devono farsi carico delle diverse problematiche che competono a loro, a partire dalla necessità di prevedere una norma regionale speciale per Monfalcone». Moretti richiama inoltre il passaggio imminente in Aula del Consiglio regionale: «C’è poi un altro banco di prova, più politico, che riguarderà l’Assemblea legislativa regionale, chiamata giovedì prossimo a votare la proposta di legge nazionale che abroga il decreto-legge 34/2023 per la parte relativa all’istituzione dei 20 milioni annui a favore di Fincantieri per le cause perse per l’amianto». Un tema che, sottolinea, riguarda l’intero territorio: «La questione posta in Consiglio comunale a Monfalcone riguarda tutti, per cui trovo davvero singolare e per certi versi inaccettabile che la Lega, con Fedriga e Salvini, la trasformino in un terreno di scontro interno, offrendo curiose mediazioni, facendo passare in secondo piano quanto fatto in maniera unanime dal Consiglio comunale, nel momento in cui il resto del centrodestra sta rimanendo in silenzio». Per questo, conclude Moretti, il voto del 13 novembre sarà un passaggio politico chiave: «Sarà indicativo e significativo conoscere come tutto il Centrodestra si esprimerà in Consiglio regionale in merito alla pdln che, come la mozione approvata a Monfalcone, prevede la cancellazione del “decreto della vergogna”, che risarcisce con 80 milioni in quattro anni chi è stato dichiarato in sede penale responsabile».
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