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Fare chiarezza sul progetto di accorpamento tra l'Azienda Ospedaliero-Universitaria e l'Ausl a Parma. Priamo Bocchi (FdI) e Giancarlo Tagliaferri (FdI) con un’interrogazione a risposta orale in commissione Politiche per la salute, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, chiedono alla Regione se sia in corso la progettazione di un accorpamento tra l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e l'Ausl di Parma, e quale sia l'effettivo stato di avanzamento di tale ipotesi. “Negli ambienti istituzionali e professionali del settore sanitario parmense circolano sempre più insistentemente indiscrezioni circa un progetto di unificazione tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e l’Azienda USL di Parma, in un’operazione che coinvolgerebbe strutture nevralgiche come gli ospedali di Parma, Fidenza e Borgo Val di Taro, nonché servizi essenziali quali le radiologie e i laboratori analisi. Il sindacato – continuano i consiglieri - lamenta la totale assenza di trasparenza e partecipazione, sottolineando come l’esclusione delle parti sociali sia inaccettabile e non conforme ai principi democratici di una pubblica amministrazione responsabile”. Gli esponenti di Fratelli d’Italia sottolineano come l’unificazione di due grandi aziende sanitarie comporterebbe scelte strategiche, logistiche, occupazionali ed economiche di grande rilevanza: “deve quindi avvenire nel pieno rispetto dei principi di condivisione, confronto e trasparenza istituzionale”. Pertanto, chiedono alla giunta se sia in corso la progettazione di suddetto accorpamento e quale sia l’effettivo stato di avanzamento di tale ipotesi; quali siano i criteri che motivano l’operazione e se sia stato condotto uno studio di fattibilità, impatto o sostenibilità dell’unificazione; se sia stato attivato, o si intenda attivare, un percorso formale di confronto e concertazione con i rappresentanti dei lavoratori. Infine, quali garanzie possa fornire in merito alla tutela dei livelli occupazionali e alla salvaguardia della qualità dei servizi erogati nei territori coinvolti e se ritenga di “procedere a una riforma organizzativa tanto rilevante senza un preventivo coinvolgimento delle Assemblee legislative territoriali e dei sindacati di categoria”. "Questa interrogazione mi dà l'opportunità di fornire un aggiornamento. - spiega l'assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi - Domani avremo un incontro con il Ministero della Salute e il Ministero dell'Università per formalizzare un emendamento per dare la possibilità di fare accorpamenti anche alle regioni a statuto ordinario. Da tempo c’era l’obiettivo di unificare le aziende universitarie con le Ausl: il rallentamento c'è stato proprio perché devono essere modificate delle norme nazionali. Mentre, i fondi contrattuali hanno una genesi che dipende dalla storia delle stesse, in particolare per alcune aziende la stabilizzazione dei professionisti ha iniziato a gravare sui fondi. Tra le stesse aziende di questa regione, ma anche in altre, ci sono delle sperequazioni contrattuali. Sono i due temi concreti che andremo ad analizzare con i due ministeri". "Bene sapere che domani c’è questo importante incontro, ma - replica Bocchi - il processo di unificazione sarebbe potuto partire quando c’era la garanzia di avere una normativa nazionale".
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