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«La valorizzazione e il sostegno delle località culturali e turistiche devono essere equilibrati e includere tutti i luoghi di interesse della regione, in particolare i siti Unesco, che rappresentano un patrimonio di enorme valore per il Friuli Venezia Giulia e possono garantire un importante ritorno turistico ed economico». Lo afferma in una nota il consigliere regionale Francesco Martines (Pd), che – dopo l’accoglimento dell’ordine del giorno collegato alla legge sul terziario – è tornato a ribadire il tema nel corso delle Commissioni riunite per l’esame della legge di stabilità 2026-2028 e del Bilancio regionale. «Nel testo sul terziario così come nel Defr – spiega Martines – si parla di incentivare e valorizzare realtà come Grado, Lignano, Aquileia, Villa Manin e i territori degli alberghi diffusi. Un orientamento condivisibile, ma che rivela un limite evidente nel momento in cui non vengono considerati i siti Unesco». Il consigliere, già intervenuto sul tema nelle scorse settimane, ha ribadito la necessità di una strategia più omogenea: «Se alla cultura viene riconosciuto un ruolo di sviluppo all’interno del sistema turistico-economico, allora gli investimenti devono essere distribuiti con equilibrio, coinvolgendo in modo organico tutte le realtà artistiche e culturali di pregio. A maggior ragione di fronte a risorse rilevanti destinate al comparto, serve un approccio programmatico che guardi alle migliori entità storico-architettoniche del territorio e non soltanto a una parte di esse». Conclude Martines: «Una promozione completa e coerente dei nostri luoghi simbolo è indispensabile per favorire un turismo di qualità, sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale».
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