Esempio di multidisciplinarietà, collaborazione e lavoro in rete per favorire l’adesione alla vaccinazione e aumentare le coperture vaccinali


HERA: da ASUGI un nuovo progetto per sviluppare un test innovativo che migliora la diagnosi precoce della sepsi

Un intervento di impianto cocleare, in linea con le più recenti evoluzioni tecnologiche internazionali, è stato eseguito dall’equipe diretta dal prof Giancarlo Tirelli su una donna di 72 anni presso la Clinica ORL dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) di Trieste. L’operazione si è distinta per l’utilizzo del braccio robotico (Otoarm® Otodrive), una tecnologia d’avanguardia che consente un’estrema precisione nella fase più delicata dell’intervento: l’inserimento dell’elettrodo nella coclea.
Il braccio robotico permette di stabilire e mantenere con grande precisione la traiettoria dell’array di elettrodi al fine di garantirne un inserimento controllato e atraumatico all’interno della coclea componente dell’orecchio interno dove si trovano le cellule acustiche deputate alla funzione uditiva. Questa nuovissima metodologia mira a diminuire in modo significativo il rischio di lesioni alle delicate strutture nervose dell’orecchio interno che si potrebbero verificare durante il posizionamento degli elettrodi compromettendo i risultati della riabilitazione uditiva.
Il caso clinico ha riguardato un paziente affetto da sordità profonda bilaterale con una conformazione anatomica estremamente complessa ed un concomitante aneurisma cerebrale, di dimensioni e caratteristiche tali da non richiedere un trattamento neurochirurgico. Questa condizione non ha controindicato l’intervento di impianto cocleare, che è stato pertanto eseguito con esito del tutto favorevole e in assenza completa di complicanze nella fase postoperatoria. Grazie al sistema robotico, controllato comunque dal team dei microchirurghi in tempo reale, è stato possibile inserire l’impianto con un approccio minimamente invasivo, riducendo il trauma chirurgico e preservando al massimo le strutture residue nervose uditive che garantiranno nella fase riabilitativa il recupero dell’udito.
Questo innovativo intervento chirurgico rappresenta un importante passo avanti verso la chirurgia del recupero uditivo mediante microchirurgia. L’impiego del braccio robotico rappresenta un’ulteriore garanzia di sicurezza per il paziente, soprattutto nei casi più complessi o con rischio di danni collaterali alla coclea.
Va ricordato in generale che l’impianto cocleare consente a persone adulte e bambini con sordità profonda che non hanno un beneficio uditivo sufficiente utilizzando le protesi acustiche tradizionali di recuperare la percezione dei suoni, migliorando la qualità della vita e le possibilità di comunicazione. L’équipe dell’ORL triestina conferma un ruolo da protagonista nazionale nella sperimentazione clinica di tecnologie innovative avanzate applicate all’otorinolaringoiatria contando ormai una casistica di 150 soggetti impiantati in età adulta.
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