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TRIESTE - Traffico internazionale di armi: fermato al confine un carico di Kalashnikov

Sequestrati cinque fucili d’assalto e oltre 350 cartucce, due arresti. In Albania bloccato il mittente
Aggiunto il: 16/12/2025
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Un’operazione mirata della Guardia di Finanza ha portato allo smantellamento di un traffico internazionale di armi lungo l’asse balcanico. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Monfalcone, in sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste – G.I.C.O., hanno intercettato un minivan con targa albanese in ingresso in Italia dal valico sloveno di Sant’Andrea, sottoponendolo a un controllo approfondito. A bordo del mezzo viaggiavano cinque passeggeri e due autisti, tutti cittadini albanesi. Proprio il comportamento dei due conducenti, apparso da subito nervoso e insofferente durante le verifiche documentali, ha insospettito i militari, inducendoli a concentrare l’attenzione sui bagagli trasportati. L’intuizione si è rivelata fondata: una valigia, insolitamente pesante rispetto alle dimensioni, è stata aperta e ispezionata con cura, consentendo di scoprire un doppio fondo in materiale spugnoso nel quale erano nascosti tre fucili d’assalto Kalashnikov AK-47. Il controllo è stato quindi esteso all’intero veicolo, permettendo di rinvenire ulteriori due Kalashnikov della stessa tipologia, cinque caricatori e complessivamente 356 cartucce. L’arsenale è stato immediatamente posto sotto sequestro, insieme ai telefoni cellulari in uso ai due autisti, che sono stati arrestati in flagranza di reato per violazione della normativa sul controllo delle armi (art. 1 della legge 895/1967). Parallelamente sono state avviate indagini per risalire al canale di approvvigionamento del materiale bellico. Grazie alla collaborazione internazionale di polizia, le autorità albanesi hanno identificato e arrestato a Hot il soggetto ritenuto responsabile dell’invio delle armi. L’operazione conferma l’attenzione costante della Guardia di Finanza nel contrasto ai traffici illeciti, in particolare quelli di armamenti, attraverso un controllo capillare delle principali direttrici viarie. Resta fermo il principio di presunzione di innocenza: la responsabilità degli indagati sarà accertata in via definitiva solo con sentenza irrevocabile di condanna.

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