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Rapina all’addetto alle consegne di una pizzeria. Concluse le indagini dei Carabinieri: in carcere entrambi gli autori.

Aggiunto il: 02/02/2019
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Giovedì pomeriggio, a conclusione di una serrata indagine diretta dalla Procura della
Repubblica di Trieste, avviata a seguito di una rapina perpetrata domenica scorsa in
danno di un addetto alle consegne a domicilio della pizzeria “Mancini” di via San Marco, i
Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere emessa dal G.I.P. di Trieste nei confronti di R.A., pregiudicato triestino 43enne.
Lo scorso 28 gennaio era già stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto il complice,
L.A., 48enne pluripregiudicato di origini romane.
Verso le 22:30 di domenica, subito dopo aver effettuato una consegna in via D’Alviano, il
giovane dipendente della pizzeria era stato aggredito da un uomo con il volto parzialmente
travisato che, minacciandolo con un coltello, lo aveva costretto a consegnargli il telefono
cellulare e il portafogli, contenente 90 euro, per poi allontanarsi velocemente a bordo di
un’autovettura condotta da un complice.
Le immediate indagini dei Carabinieri avevano consentito di individuare l’auto, una
Mercedes Classe A, e di capire chi potesse trovarsi alla guida al momento della
commissione del reato. La sera stessa l’uomo, R.A., era stato deferito in stato di libertà.
Verificando il circuito relazionale del soggetto individuato quale autista, i militari dell’Arma
erano poi riusciti a risalire all’identità del soggetto che, arma in pugno, aveva aggredito e
rapinato il giovane addetto alle consegne.
L.A., che a Trieste non ha una dimora stabile ma vive ospite di amici e conoscenti, dopo la
commissione del reato si era reso irreperibile. I Carabinieri avevano quindi iniziato una
ricerca a tappeto che ha visto impegnate decine di pattuglie. L’obiettivo era di intercettare
l’uomo prima che lasciasse la città, magari diretto oltre confine. Lo sforzo degli uomini
dell’Arma era stato premiato nel tardo pomeriggio di lunedì, quando una pattuglia del
Nucleo Investigativo aveva rintracciato L.A. nella zona di via Baiamonti. L’immediata
perquisizione personale aveva altresì consentito di rinvenire e sequestrare il
passamontagna indossato durante la rapina. L.A. era stato quindi dichiarato in stato di
fermo.
Con l’esecuzione del provvedimento restrittivo nei confronti di R.A., entrambi i rapinatori si
trovano ora al Coroneo.

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