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“La rinuncia di Antonio Gurrieri non solo lascia nel caos il porto di Trieste, ma certifica il totale fallimento del centrodestra nazionale e locale nella gestione di una delle principali realtà economiche regionali”. Così il consigliere regionale del Partito Democratico, Francesco Russo, commenta le dimissioni annunciate da Gurrieri dall’incarico di commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, rinunciando anche alla candidatura alla presidenza dell’ente, con una comunicazione inviata al ministro Matteo Salvini e al presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Per Russo, il fallimento ha responsabilità ben precise: “A partire da quelle del ministro Salvini, del viceministro Rixi, entrambi della Lega, della presidente Meloni e del suo partito, fino a tutto il centrodestra che, anche nelle Commissioni parlamentari, da mesi sta dando vita a una sceneggiata che tiene bloccato tutto il sistema logistico italiano”. Secondo il consigliere dem, la crisi di governance che sta colpendo l’Autorità portuale di Trieste è confermata anche dai dati recenti sui traffici, e sarebbe frutto dell’incapacità del centrodestra di individuare figure realmente competenti, preferendo invece una logica spartitoria: “Non si cercano professionisti qualificati, ma si distribuiscono poltrone”. Russo sollecita anche il presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga, a chiarire il proprio ruolo: “Sarebbe interessante capire quali giustificazioni porterà Fedriga, il vero capo della destra triestina. Deve ancora spiegare perché si trovava nella stanza in cui fu ordinato a Gurrieri di cacciare in malo modo il segretario generale Torbianelli. E adesso ci piacerebbe sapere perché, dopo oltre un anno, non è stato capace di chiedere a Roma una soluzione dignitosa per il nostro porto”. Il consigliere chiude ricordando l’approccio del centrosinistra quando era al governo: “Individuò rapidamente una figura autorevole come Zeno D’Agostino, condivisa trasversalmente, e gli lasciò la libertà di scegliersi i propri collaboratori. Fedriga e la destra smettano di trattare il porto come una proprietà privata dove piazzare amici non all’altezza. È ora di pensare al bene della comunità. I cittadini li aspettano al varco”.
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