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Garantire che la Zona Logistica Semplificata possa svilupparsi senza compromettere l’ambiente. È questo l’obiettivo posto dal capogruppo M5S Lorenzo Casadei in un atto ispettivo alla Giunta regionale sull’area che connette il porto di Ravenna a 11 nodi intermodali, per un totale di circa 4.600 ettari e 25 aree logistico-produttive. Casadei ha ricordato che “tale progetto prevede pacchetti localizzativi con semplificazioni amministrative, autorizzazione unica e riduzioni di oneri, al fine di attrarre investimenti e favorire l’insediamento di attività produttive e logistiche”, ma ha messo in guardia sul rischio che la ZLS diventi “un cavallo di Troia per una nuova ondata di cementificazione”. Ha citato l’esempio di Piacenza, “da oltre due decenni uno dei principali hub logistici nazionali, con un impatto territoriale consistente in termini di superficie coperta o impermeabilizzata, pressione sul reticolo viario e conflittualità sociale ed ambientale”. Il capogruppo ha rimarcato come “le facilitazioni introdotte possano incidere sui tempi e sugli oneri dei procedimenti (VIA, VAS, AIA, titoli edilizi), con un potenziale effetto ‘acceleratore’ anche su nuovi insediamenti greenfield” e ha sottolineato la necessità di un quadro conoscitivo “indipendente, aggiornato e condiviso”, per garantire decisioni trasparenti e coerenti con il principio: “prima rigenerare, poi – eventualmente e motivatamente – espandere, evitando ulteriore cementificazione”. Alle sollecitazioni ha risposto la sottosegretaria alla Presidenza Manuela Rontini, ricordando che “la ZLS è stata definita a monte dalla legge nazionale e dal relativo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. In questa area, comunque, non sono previste facilitazioni o incentivi in aree greenfield non compatibili con gli usi definiti dalla zona logistica e l’appartenenza di una particella a questa zona non consente deroghe alle previsioni contenute nella legge urbanistica regionale”. Rontini ha spiegato che “abbiamo attuato due livelli di attenzione verso il territorio: in primo luogo per le aree del porto di Ravenna e dei nodi intermodali, e poi per i comparti produttivi in rapporto economico-funzionale con il porto, scelti con criteri di funzionalità, strategicità e urbanistici, proprio per limitare il consumo di suolo”. Quanto a Piacenza, ha chiarito che “la ZLS riguarda principalmente l’area ferroviaria e le aree immediatamente limitrofe”. Casadei si è dichiarato soddisfatto delle risposte, aggiungendo che “ora bisogna che le azioni amministrative si traducano in concretezza”.
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