TRIESTE - Autunno a Opicina 2025 entra nel vivo: eventi, gusto e tradizione fino al 12 ottobre
PORDENONE - Pizzimenti ricorda la tragedia del Vajont: “memoria non si deve consumare e diventare oblio lontano nel tempo”
A 62 anni dalla tragedia del Vajont, le comunità gemellate si sono ritrovate l’8 ottobre a Longarone per commemorare le vittime e rinnovare i numerosi patti di amicizia. Alla presenza delle delegazioni di città italiane ed estere – da Bagni di Lucca a Teramo, da La Pobla de Segur a Urussanga – si è unita anche l’Università Popolare di Trieste, a testimonianza del legame costruito negli anni con le comunità italiane della Slavonia, in particolare di Lipik, Kutina e Plostine. Un rapporto rafforzato da decenni di seminari per docenti delle scuole in Istria e a Fiume promossi dall’Ente triestino. “Mantenere vivi i gemellaggi è un dovere fondamentale per la nostra comunità – ha sottolineato Piera Del Vesco, consigliera con delega ai Patti di amicizia del Comune di Longarone – perché i rapporti tra culture diverse rappresentano un patrimonio inestimabile”. Invitato dal sindaco Roberto Padrin, il presidente dell’Università Popolare di Trieste, Edvino Jerian, insieme al segretario generale Fabrizio Somma, al past president di Kutina Antonio Di Gallo e alla vicesindaca Sonja Repić, ha ribadito che “la presenza dei rappresentanti di tante città dimostra la solidità dei rapporti costruiti nel tempo, un patrimonio che va trasmesso alle future generazioni per costruire un mondo di pace”.
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