ROMA - Voto favorevole della Lega per le modifiche allo Statuto regionale del Friuli Venezia Giulia


TRIESTE - Serracchiani: “abolizione province votata da ‘smemorati’”

Gli Alberghi Diffusi del Friuli Venezia Giulia si confermano una delle proposte turistiche più originali della regione: uniscono i servizi alberghieri alla possibilità di soggiornare in case e appartamenti ristrutturati all’interno di borghi storici, mantenendo l’autenticità architettonica e la vita quotidiana del luogo. La reception funge da centro servizi, mentre le unità abitative sono distribuite nel paese, permettendo di vivere una dimensione di accoglienza più immersiva e rispettosa del territorio. Le strutture recuperano edifici tipici – case in pietra, fienili, stalle – valorizzando la storia locale e sostenendo la rigenerazione edilizia. L’esperienza punta a far sentire l’ospite parte della comunità, tra paesaggio, tradizioni, convivialità e ritmi più lenti. A rafforzare il modello è l’attività di formazione rivolta agli operatori delle cooperative di gestione, con giornate di scambio di buone pratiche e coordinamento, sostenute da PromoTurismoFVG e dall’Associazione Alberghi Diffusi FVG, nata nel 2017 e che oggi riunisce 16 strutture attive. «L’idea di “Albergo diffuso” è nata nel 1977 in Carnia – ricorda il presidente dell’Associazione regionale, Renzo Carniello – da parte di un gruppo di studiosi del Politecnico di Zurigo, invitati da Leonardo Zannier per ricercare un modello in grado di contrastare l’emigrazione e i problemi del post terremoto». Oggi, sottolinea Carniello, delegazioni italiane e internazionali visitano il Friuli Venezia Giulia per studiare da vicino questo modello. Negli ultimi quattro anni, secondo rilevazioni effettuate da Confcooperative presso le cooperative di gestione, le presenze negli Alberghi Diffusi sono cresciute del 31%, sostenute anche da una crescente attenzione mediatica. Confcooperative FVG evidenzia il valore del modello come esempio di turismo sostenibile, capace di mettere in rete comunità locali, paesaggio e accoglienza, annunciando anche la prossima collaborazione con il Centro Turistico Cooperativo, realtà nazionale con oltre cinquant’anni di esperienza.
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