TRIESTE - Il Questore Lilia Fredella incontra e conferisce un “Elogio” al personale della Polizia Slovena


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“La migrazione di popolazioni straniere e la convivenza con chi ha scelto di continuare il proprio percorso nel nostro Paese sono ormai parte del nostro vivere quotidiano: compagni di scuola dei nostri figli, colleghi di lavoro, imprenditori integrati che contribuiscono alla crescita dell’Italia”. Lo afferma in una nota Carlo Grilli, consigliere regionale del gruppo Fedriga presidente, sottolineando come Trieste e il confine orientale rappresentino un punto di approdo della rotta balcanica, spesso solo temporaneo, rendendo evidente che la città non può essere trattata come qualsiasi altro territorio nazionale ma necessita di strumenti specifici e adeguati, potendo essere considerata a tutti gli effetti la “Lampedusa del Nord”. Grilli richiama l’attenzione sulle situazioni critiche vissute negli ultimi anni, dal Silos fino a Porto Vecchio, dove persone regolarmente registrate non trovano posto nei sistemi di accoglienza, alimentando condizioni di vita inaccettabili, forme di clandestinità, problemi sanitari e, in alcuni casi, dinamiche di sfruttamento e racket tra gli stessi richiedenti. Una condizione che, nonostante il susseguirsi di discussioni e rimbalzi di competenze, non è stata risolta e che ha già prodotto tragedie, dagli incendi a decessi, indipendentemente dalle cause. Secondo il consigliere regionale esistono le condizioni per chiudere definitivamente questa fase, evidenziando il caso Trieste a livello nazionale, attivando trasferimenti costanti verso altri territori, creando luoghi temporanei di accoglienza con supporto giuridico e sanitario per ridurre la pressione sul territorio e rafforzando il lavoro delle Forze dell’Ordine per intercettare chi non ha titolo a restare e attivare i respingimenti. Solo così, afferma Grilli, si potrà gestire in modo legale ed efficace chi intende costruire a Trieste un futuro e, al contempo, trasferire chi è di passaggio, limitando situazioni di pericolosità e il clima di paura che colpisce soprattutto i cittadini più fragili. Il consigliere ribadisce inoltre che la sicurezza è una priorità per una convivenza civile, ricordando l’impegno sulle politiche per i minori stranieri non accompagnati e richiamando anche il tema dell’inclusione dei giovani di seconda generazione, alcuni dei quali faticano a integrarsi e finiscono per promuovere comportamenti violenti, furti e spaccio: fenomeni che vanno contrastati con fermezza dallo Stato e dagli enti locali, ma che richiedono anche un’assunzione di responsabilità da parte dei leader delle comunità straniere. “Accettare e rispettare le regole, le abitudini e le consuetudini del Paese che ti ospita è fondamentale – conclude Grilli – come ci hanno insegnato i nostri nonni emigrati. In una fase storica in cui Trieste è sempre più meta turistica e centro culturale d’Europa, la città non può essere raccontata solo come la Lampedusa del Nord: Trieste è un luogo in cui si può trovare un presente e un futuro, se si rispettano le regole”.
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